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giovedì 28 novembre 2013

Eoperipatus totoro

Phylum         Onychophora
Classe          Onychophorida
Ordine          Eunychophora
Famiglia       Peripatidae
Genere         Eoperipatus
Specie          Eoperipatus totoro

Scoperto recentemente in Vietnam, questo esemplare di verme è composto da un corpo cilindrico, un paio di antenne e numerose zampe tozze, che terminano con due grosse unghie (da qui il nome del Phylum, Onicoforo = portatore di unghie). I vermi con queste caratteristiche, sono conosciuti anche come " vermi di velluto " per la presenza di numerosi peli sulla superficie corporea. Essi passano la maggior parte della loro vita in terreni umidi, tronchi in degradazione o sotto rocce. Escono allo scoperto soltanto durante la stagione delle piogge, quindi risultano poco visibili. Una peculiarità straordinaria di questi invertebrati, è possedere delle ghiandole mucipare in grado di spruzzare una sostanza mucosa dalle papille orali presenti ai lati della bocca. Il muco adesivo ha una notevole gittata e solidifica rapidamente al contatto con l'aria, immobilizzando le prede. Quest' ultime, una volta paralizzate, vengono assalite dal verme, il quale adoperando robuste mandibole, penetra il corpo della preda.  Successivamente, i tessuti vengono liquefatti da enizimi digestivi, così che l' Onicoforo possa cibarsene.





domenica 8 settembre 2013

Gynaephora groenlandica

Phylum                Arthropoda
Classe                 Insecta
Ordine                 Lepidoptera
Famiglia              Lymantriidae
Genere                Gynaephora
Specie                 Gynaephora groenlandica

Il Circolo Polare Artico non è un luogo che favorisce la vita per molti animali, ma questa specie di farfalla riesce a sopravvivervi sfruttando un'abilità straordinaria. Il ciclo vitale delle farfalle prevede, una prima fase di bruco seguita dalla metamorfosi a farfalla. Il bruco villoso, così viene comunemente chiamato, esce dai ghiacci durante l'estate artica per nutrirsi, ma ha a disposizione un solo mese per poter accomulare le risorse utili a raggiungere lo stadio di farfalla. Durante questo breve periodo mangia più che può, ma mai a sufficienza. Alla fine dell' estate si ritira tra i ghiacci e va in ibernazione, degradando i propri mitocondri per risentitizzarli nella successiva primavera. Per resistere alle temperature rigide (fino a 70°C sotto lo zero), produce un ibernacolo di seta che lo protegge dal freddo e dall'attacco di vespe parassitoidi. E' stato studiato che questo processo va avanti per circa sette anni (in alcuni casi fino a quattordici), durante i quali il bruco si ciba per un mese l'anno, rinviando sempre all'estate successiva la metamorfosi. Questa tecnica fa della Gynaephora groenlandica, il lepidottero più longevo ad oggi conosciuto.


http://dsc.discovery.com/tv-shows/frozen-planet/videos/caterpillar-survives-frozen-death.htm 

martedì 23 luglio 2013

Eupithecia staurophragma

Phylum          Arthropoda
Classe           Insecta
Ordine           Lepidoptera
Famiglia        Geometridae
Genere          Eupithecia
Specie           Eupithecia staurophragma

Eupithecia è una falena endemica delle Hawaii che, durante il suo stadio larvale, ha un comportamento insolito se confrontato con ogni simile dello stesso ordine. Il bruco, per mutare in falena, ha bisogno di nutrirsi ed accumulare  sostanze necessarie allo sviluppo. Solitamente, a questo stadio, i bruchi sono vegetariani, ma non Eupithecia, che sfruttando il mimetismo, è divenuto un predatore spietato di altri insetti. Si nasconde tra la vegetazione e aspetta immobile la sua preda, che cattura con grande velocità. Si ipotizza, che questo particolare adattamento, si sia sviluppato a causa della mancanza di predatori di insetti simili nella nicchia biologica delle Hawaii. Quindi, Eupithecia, si è adattata andando ad occupare questa lacuna nella biodiveristà dell'arcipelago.

           

martedì 16 luglio 2013

Leucochloridium paradoxum


Phylum        Platyhelminthes
Classe         Trematoda
Ordine         Strigeidida
Famiglia      Leucochloridiidae
Genere        Leucochloridium
Specie         Leucochloridium paradoxum

La caratteristica principale dei Trematodi è il parassitismo. Facendo parte di questa classe, questo speciale plateminto, utilizza gasteropodi come ospiti intermedi e passeriformi come ospiti definitivi. Infatti quando l'uccello mangia il parassita, esso si stabilisce all'interno del suo intestino sviluppandosi e riproducendosi. Le uova vengono deposte e rilasciate assieme agli escrementi dell'uccello. Le chiocciole si nutrono anche di escrementi e quando sfortunatamente trovano quelli dei passeriformi, ingeriscono, a loro insaputa, anche le uova del parassita. Una volta entrate nel gasteropode le uova si schiudono in larve e si riproducono asessualmente, generando molti altri piccoli parassiti. Per completare il ciclo vitale però, devono tornare nell'ospite definitivo. Per far sì che ciò accada, il Leucochloridium risale fino ai tentacoli oculari del gasteropode, inserendovisi definitivamente. La chiocciola diventa cieca e inizia a vagare senza una meta, diventando una preda facile per i passeriformi. Ma non solo, per renderla ancora più visibile, il parassita inizia a pulsare di bianco e di verde, assumendo le sembianze di un bruco.


                                            

martedì 25 giugno 2013

Argyroneta aquatica

Phylum        Arthropoda
Classe         Arachnida
Ordine         Araneae
Famiglia      Cybaeidae
Genere        Argyroneta
Specie         Argyroneta aquatica

Comunemente questo aracnide viene chiamato ragno palombaro ed è l'unica specie che vive completamente immerso sott'acqua. Per sopravvivere costruisce una tela subacquea, a forma di campana, ancorata alla vegetazione e trasporta all'interno di essa delle bolle d'aria, grazie a piccoli peletti che si trovano sotto l'addome. Una volta nella tela, è stato scoperto, che le bolle riescono a produrre uno scambio di ossigeno con l'acqua circostante. Questo processo favorisce la respirazione del ragno, che può resistere anche un intero giorno senza dover tornare in superficie. Restare immerso più a lungo è vantaggioso, perchè  ci si protegge meglio dai possibili predatori, ma si è anche più nascosti per cacciare.

mercoledì 19 giugno 2013

Lampocteis cruentiventer

Phylum        Ctenophora
Classe         Tentaculata
Ordine         Lobata
Famiglia      Lampoctenidae
Genere        Lampocteis
Specie         Lampocteis cruentiventer


I Ctenophora sono animali planctonici trasparenti caratterizzati dai otto file di cteni, pettini muniti di ciglia, che mossi coordinatamente permettono il movimento e creano flusso d'acqua. Pur essendo simili a meduse, se ne differenziano perchè privi di tentacoli urticanti, quindi inoffensivi per gli esseri umani. In particolare, questa specie è di colore rosso scuro (il nome inglese è "Bloodybelly") e possiede due lobi, estensioni del corpo, ai lati della bocca. Stranamente il colore acceso di questo animale, permette una maggiore bioluminescenza e fa si che risulti invisibile per i possibili predatori. Alcuni Ctenophora, infatti, hanno cellule fotofore, che tramite reazioni chimiche, convertono energia chimica in energia luminosa producendo luce. Il fenomeno della bioluminescenza viene spesso affiancato alla predazione, alla difesa o alla comunicazione, ma non sappiamo ancora con precisione quale sia il vero scopo.




martedì 11 giugno 2013

Maratus volans

Phylum         Arthropoda
Classe           Arachnida
Ordine          Araneae
Famiglia       Salticidae
Genere         Maratus
Specie          Maratus volans


I ragni saltatori sono spesso molto colorati, ma nessuno lo è come il ragno pavone australiano. I maschi adulti, sono caratterizzati da un opistosoma  variopinto, inoltre possiedono ai lati del corpo due lembi, che quando non utilizzati, aderisco al resto dell' addome. Il termine volans (dal latino "volare"), gli fu assegnato perchè i primi esploratori credevano che i lembi ai lati dell' addome gli servissero per planare. Questi piccolissimi ragni hanno un rito di corteggiamento molto speciale. Durante il periodo riproduttivo fanno vibrare l'addome per richiamare l'attenzione delle femmine e una volta individuate, lo sollevano verticalmente aprendo i lembi a ventaglio. Infine, tenendo bene in mostra la parte posteriore del corpo, danzano al fine di conquistare la possibile compagna, alzando e muovendo velocemente due zampe. In caso la femmina non apprezzi il rituale, potrebbe decidere di fare del maschio il suo pasto.

martedì 4 giugno 2013

Turritopsis nutricula

Phylum            Cnidaria
Classe              Hydrozoa
Ordine             Anthoathecata
Famiglia          Oceanidae
Genere            Turritopsis
Specie             Turritopsis nutricula


"La medusa immortale", è così che viene chiamata comunemente Turritopsis nutricola. Ciò perchè è in grado di tornare allo stadio di polipo dopo aver concluso la fase di medusa adulta. Infatti, comunemente alcune meduse hanno come prima fase della loro vita uno stadio polipoide, cioè un periodo, dopo la nascita, in cui rimangono ancorate al substrato fino a che, raggiunta la maturità, si staccano assumendo la forma comune di medusa. Ogni medusa finito il proprio ciclo vitale, muore come qualsiasi organismo presente in natura, ma non Turritopsis. E' stato scoperto, che questa speciale medusa riesce a compiere un nuovo ciclo vitale, dopo la morte causata da invecchiamento. Le sue cellule subiscono una regressione e un processo di transdifferenziazione, che le permettono di tornare allo stadio di polipo. Ad oggi è l'unico animale a subire un processo del genere, una vera e propria immortalità biologica.




martedì 28 maggio 2013

Physalia physalis

Phylum       Cnidaria
Classe         Hydrozoa
Ordine        Siphonophora
Famiglia     Physaliidae
Genere        Physalia
Specie         Physalia physalis


Physalia physalis, meglio nota come Caravella Portoghese, non è una singola medusa ma bensì un'organismo coloniale composto da quattro tipi diversi di Polipi (anch'essi Cnidari), con ognuno una caratteristica diversa, basilare per la sopravvivenza dell'intera colonia. Il primo polipo, che compone la Caravella, si trova nella parte superiore, quella che di solito osserviamo al di fuori dell'acqua. Si tratta di una specie di galleggiante pieno di gas, che permette alla Caravella di galleggiare ed essere trascinata dalla corrente e dai venti. Inoltre, questo polipo, ha la capacità di svuotarsi e ritirarsi sotto l'acqua in caso di pericolo. Nella parte inferiore vi è il secondo polipo, i tentacoli; essi possono raggiungere anche i 50 m e la loro funzione principale è quella di catturare e uccidere piccole prede o pesci. Il veleno della Caravella è molto potente e può causare molto dolore anche a noi essere umani ed in casi eccezionali può portare alla morte. Il terzo polipo, compone l'organismo digestivo che permette di assimilare la preda grazie ad enzimi specializzati. L'ultimo polipo è quello che si occupa della riproduzione. Spesso fra i tentacoli di questo Sifonoforo possiamo imbatterci in un piccolo pesce simbionte (Nomeus gronovii), il quale sembra essere immune al veleno della Caravella.

venerdì 24 maggio 2013

Glaucus atlanticus



Phylum             Mollusca
Classe              Gastropoda
Sottoclasse     Opistobranchia
Ordine              Nudibranchia
Genere             Glaucus
Specie              Glaucus atlanticus


Il Glaucus atlanticus è una lumaca marina priva di conchiglia e di branchie, come tutte le specie appartenti all' ordine dei Nudibranchia ("con le branchie nude"). Ha abitudini di tipo pelagico, ovvero nuota o si fa trasportare dalla corrente, ma quello che caratterizza il Glauco è la modalità con la quale riesce a stare sospeso sotto il pelo dell'acqua. Infatti questo piccolo e bellissimo animale ingoia bolle d'aria che trattiene nello stomaco e grazie alle quali riesce a rimanere a galla. Così facendo può spostarsi facilmente e approfittare di alcuni dei suoi pasti preferiti, quali la Caravella portoghese (Physalia physalis) o la Velella (Velella velella), entrambe appartenenti al Phylum Cnidaria, le meduse. Il Glaucus atlanticus, con questo tipo di locomozione riesce a raggiungere queste meduse che si spostano trascinate dalla corrente o dai venti. Una volta trovata la preda, il Glauco secerne del muco da alcune ghiandole poste nell'apparato boccale e così facendo è capace di cibarsi dei tentacoli di queste meduse senza subire nessun effetto e rimanere incolume. Tutto ciò sembra già straordinario, ma la peculiarità più interessante del Glauco consiste nel fatto che, dopo essersi cibato dei tentacoli ricoperti di cnidi, controllati da nematocisti (organi urticanti e velenosi usati per la difesa e procurarsi il cibo), è in grado di depositarli nel proprio organismo installandoli in zone particolari del proprio corpo. Come tutto questo processo sia possibile non è ancora certo ma esistono varie ipotesi a riguardo. Finito il suo pasto, il Glauco continuerà a vagare sotto la superficie dell'acqua, ma con un arma in più, i cnidociti appena acquisiti, che userà per la propria difesa personale.